Salici (Salix alba alba L., Salix alba vitellina L., Salix cinerea L., salix trianda L.)

Come riconoscerli

Il genere Salix include alberi e arbusti con foglie lanceolate o ellittiche o, molto raramente arrotondate. I fiori sono riuniti in amenti e l’impollinazione può avvenire sia tramite il vento, che attraverso l’azione degli insetti. Il frutto è una capsula contenente 8-10 piccoli semi provvisti alla base di un ciuffo di peli. La corteccia può essere grigia, bruno grigiastra, grigio rossastra e scanalata. I Salici sono piante pioniere, fortemente colonizzatrici, generalmente eliofile e igrofile (cioè amanti del Sole e dell’acqua).

Dettaglio fusto
Dettaglio infiorescenze Salix cinerea
Dettaglio infiorescenza e pappi
Dettaglio infiorescenza

Cenni storici, utilizzi e curiosità

Probabilmente il nome generico Salix deriva dal latino, con il significato di “salire”, in rapporto alla crescita rapida dei Salici, ma potrebbe essere anche connesso con il sanscrito “saras” acqua. I rami dei Salici sottili, flessibili e resistenti sono ottimi per intrecciare canestri, nasse, sedie e altri contenitori della tradizione contadina, nonché per effettuare legature nelle coltivazioni. Il legno è impiegato nella produzione di tavolame, per lavori di intarsio e per la produzione di pasta di cellulosa. Nella corteccia è presente un glucoside ad azione febbrifuga e antireumatica, la salicina, da cui si ricavava l’acido salicilico, oggi ottenuto sinteticamente dall’industria farmaceutica. Le foglie avevano la proprietà di tingere la lana di giallo e con la corteccia si fabbricavano le canne delle zampogne e degli zufoli.

Ambiente, distribuzione e prospettive di conservazione

I Salici vivono lungo i corsi d’acqua e le rive di altri ambienti umidi d’acqua dolce, dal livello del mare fino al piano montano, prediligendo i terreni sciolti, limosi o sabbioso-limosi; hanno importanza forestale per il consolidamento delle sponde dei fiumi e dei torrenti.

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