Equiseti (Equisetum palustre – Equisetum arvense)

Come riconoscerli

Sono geofite rizomatose, ossia sono piante perenni erbacee, le gemme si trovano in organi sotterranei detti rizomi (fusti ipogei); la parte epigea consiste in due tipi di fusti:
• fusti sterili, ruvidi di colore verde e quindi fotosintetici. In questi fusti le foglie sono così poco significative che il fusto si sostituisce ad esse per il processo fotosintetico tramite degli stomi superficiali (ossia delle cellule clorofilliane che sono a contatto con l’epidermide per lunghi tratti). I fusti raggiungono l’altezza massima di circa 60 cm; questi secondi fusti si sviluppano solamente dopo che quelli fertili hanno assolto alla loro funzione riproduttiva;
• fusti fertili, bianchicci o bruni (a volte di colore giallastro e quindi privi di clorofilla), atti alla iproduzione; normalmente non ramificati ma con nodi e internodi con un solo strobilo apicale di sporofilli (foglia modificata che porta gli sporangi, alloggiamento delle spore – i “semi” delle Pteridophyte).

Cenni storici

Il nome generico deriva dal latino “equus” “cavallo” e da “setum” “setola, crine” e significa “coda di cavallo”, poiché la pianta la ricorda; il nome specifico (arvense e palustre) si riferisce all’habitat. Prima della comparsa della carta vetrata, i fusti, che sono fortemente silicizzati, venivano utilizzati per levigare, sgrassare e lucidare il legno e alcuni metalli. Sono piante con proprietà remineralizzanti, astringenti, ricalcificanti delle ossa. In passato i germogli di alcune specie venivano impanati e fritti o conditi con aceto. Gli antichi romani usavano l’Equiseto come sostituto del sapone e anche oggi è utilizzato in cosmetica come ingrediente di creme antirughe.

Ambiente, distribuzione e prospettive di conservazione

Gli Equiseti sono tra le piante più antiche della Terra, alcune specie erano diffuse già alla fine del Devoniano (395-345 milioni di anni fa). Piante che vivono nei luoghi umidi, paludosi e argillosi; crescono bene in prati torbosi e in paludi acide, dal livello del mare ai 2500 m circa.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.